lunedì 24 giugno 2013

La Grande Guerra con "Pasubio 100 anni" a Tra le Rocce e il Cielo



Al festival “Tra le rocce e il cielo” (Vallarsa, 29 agosto - 1 settembre), ci sarà anche Pasubio 100 anni che si occupa della valorizzazione dei percorsi e dei manufatti della grande guerra in Vallarsa e lo fa in modo smart, innovativo e sostenibile ma soprattutto partecipativo, coinvolgendo la gente di tutta la Vallarsa. Ci racconta che cos’è l’associazione e come si inserisce nel festival, il suo presidente, Lucio Angheben.





Per informazioni su "Pasubio 100 anni" www.pasubio100anni.it.





- Cos’è Pasubio 100 anni?
Pasubio 100 anni è un progetto. È un’associazione fatta da persone che nel 2009 si sono ritrovate con lo scopo di stare assieme e riportare in luce una serie di trincee, camminamenti e forti delle quali la Vallarsa è piena. Stiamo lavorando per ripristinare una serie di percorsi della Grande Guerra che dai paesi portano in quota, percorrendo mulattiere e tracciati della Grande Guerra.
- Di questi sentieri al Festival “Tra le rocce e il cielo” Pasubio 100 anni ce ne farà percorrere uno, avvicinandoci a Forte Pozzacchio…
È stato scelto uno dei 12 percorsi della grande guerra, che dal Dosso porta a Forte Pozzacchio passando per la prima linea austroungarica. È un percorso importante perché storicamente è da quel percorso che alcuni soldati richiamati dalle forze austroungariche sono andati in aiuto a queste forze sotto attacco, partendo proprio dal luogo dove noi faremo l’escursione. L’escursione è in un luogo chiamato Pilozeta alle spalle proprio del Forte Pozzacchio.
- Perché l’attività di Pasubio100 anni è un’attività diversa rispetto a quella del restauro di Forte Pozzacchio?
La scelta che abbiamo fatto è stata una scelta di territorio e di persone. Non un intervento localizzato su un unico forte, un unico sito, ma che riguarda una valle intera, non solo dal punto di vista turistico ma dal punto di vista delle persone. Infatti oggi l’associazione che vanta ben 104 soci, comprende soci di 15 frazioni della Vallarsa, quindi una valle intera che è interessata da questo fenomeno. Anche i 12 percorsi riguardano l’intera valle e si vanno ad aggiungere ai tre siti più importanti, già conosciuti, che sono Corno Battisti, il forte di Matassone e il forte Parmesan.
- Il festival “Tra le rocce e il cielo” quest’anno tratta la montagna vissuta, veramente, con consapevolezza. Cosa significa vivere la montagna?
Vivere la montagna dal mio punto di vista è uscire dai ranghi. Noi ci troviamo spesso e volentieri a confrontarci con quelli che vivono in città. Chi vive in montagna ha uno spirito diverso. Ha uno spirito partecipativo e si ritrova in questo spirito solo ed esclusivamente tornando a casa, in Vallarsa, la sera. La maggior parte di noi ha il lavoro a Rovereto, in città, e ritrova sé stesso solo nel momento in cui torna in valle.


Non perdete l’appuntamento con Pasubio 100 anni al festival “Tra le rocce e il cielo”.

Massimo Plazzer
mplazzer@gmail.com

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