venerdì 9 agosto 2013

Gioco e montagna, intervista a Marta Villa e Nicola Spagnolli

Dal 16 agosto al 3 settembre, nell’ambito del Festival Tra le Rocce e il cielo, sarà esposta “LA MONTAGNA NEI GIOCHI, I GIOCHI DALLA MONTAGNA. Una finestra aperta su memorie materiali, miti e immaginari tra’800 e ʼ900”.  A cura la mostra sono Nicola Spagnolli e Marta Villa.

Proprio a loro chiediamo come è nata l'idea di realizzare questa mostra?

L'idea di fare una mostra con questa tematica ci è venuta sostanzialmente perché volevano portare alla conoscenza del vasto pubblico alcune preziose collezioni che abbiamo potuto apprezzare in altri contesti. Aprire una finestra sul mondo dell'infanzia legata alla montagna ci è sembrata importante: questo tipo di argomento non è così frequentato, anche dagli stessi studiosi. Spesso il mondo dei bambini, dell'infanzia e dei giochi sono tenuti in minore considerazione, solo appannaggio degli specialisti di pedagogia. La mostra sul "Corriere dei Piccoli durante la Grande Guerra" esposta nel corso dell'edizione dello scorso anno e attualmente visitabile presso il Museo della Guerra di Rovereto, così come questa, dimostrano invece che questo è un argomento che ha una dimensione multidisciplinare: antropologica, storica, etnografica, letteraria…





Indagherete quindi il rappoto tra gioco e montagna? cosa si troveremoesposto al museo della civiltà contadina di Riva di Vallarsa?

La mostra analizza e illustra, seppur sinteticamente, il tema dei giochi destinati soprattutto ai bambini, declinandolo come una finestra aperta sul mondo della montagna, le sue tradizioni e l’immaginario ad esso collegato.
I materiali prodotti per permettere l’atto del gioco, grazie alla loro stratificazione, creano una collezione di oggetti preziosi per ricostruire e svelare stili di vita, costumi e finalità pedagogiche di una specifica epoca storica.
Il gioco, poi, concorre anch’esso a costruire uno specifico immaginario collettivo ed è utile per disvelare processi legati all’identità e alla memoria che con altri mezzi potrebbero apparire ancora offuscati.
La montagna, da un lato, ha fornito e fornisce all’uomo che la vive un’importante materia prima quale il legno, utilizzato non solo per la realizzazione di strumenti da lavoro ma anche di giocattoli destinati tanto a bambini quanto alle bambine abitanti nelle zone di montagna, nelle valli come in città, dall’altro, ha costituito un’ispirazione per giochi e giocattoli destinati soprattutto ad un pubblico cittadino, dove la montagna viene presentata come luogo suggestivo, meta di conquiste, imprese epiche; un immaginario non inedito ma che assume nuove valenze con le prime escursioni tra i monti e la nascita del turismo alpino a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
La mostra è stata resa possibile dalla disponibilità di collezionisti privati come Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Katia Pustilnikov e dalla collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna CAI di Torino. Infatti vengono esposti alcuni giocattoli in legno, prodotti nella regione alpina e la riproduzioni di giochi da tavolo di fine Ottocento e inizio Novecento.



Il tema del gioco sarà affrontato anche domenica 1 settembre, giornata che il Festival della montagna dedica  alla storia, in una tavola rotonda, "Dal Tablet al tabiel". Questo è un titolo che suggerisce un ritorno al passato. Di cosa si parlerà?

Il titolo ironico ci è venuto in mente guardando uno spot televisivo tedesco nel quale una figlia regalava al proprio padre un tablet, per rimanere sempre in contatto. Il problema è che il padre, poco avvezzo alla tecnologia, lo utilizzava come un tagliere… Da questa immagine che evoca in modo ironico la distanza generazionale nell’approccio alla tecnologia è nata l’idea di sottolineare non un nostalgico ritorno al passato, ma una volontà di mettere in dialogo la semplicità dei giochi di una volta con l’apparente complessità dei supporti attuali con i quali ci intratteniamo o giochiamo. Durante la tavola rotonda i diversi ospiti presenteranno la loro esperienza, il senso e il loro rapporto con questi oggetti del passato, la necessità di riscoprire e rigiocare con questi strumenti cercando un filo conduttore tra ieri, oggi e domani… I giochi in legno e gli stessi giochi in scatola se divengono un puro patrimonio vetrificato dismettono la loro funzione primaria, ovvero permettere l’atto ludico: per questo motivo abbiamo pensato, accanto all’esposizione e alla tavola rotonda, di organizzare un laboratorio pratico di costruzione di giochi così da permettere nei bambini una riscoperta di una diversa manualità.

Domenica 1 settembre alle 15, al Tendone di Riva, ci sarà  “C'ERA UNA VOLTA... UN GIOCATTOLO DI LEGNO”, laboratorio per bambini di costruzione di giocattoli in legno “dal sapore antico"  con Emanuele Cozzaglio. Alle 15.30, al Museo della civiltà contadina, ci sarà la TAVOLA ROTONDA "DAL TABLET AL TABIEL”, collegata alla mostra "La montagna nei giochi, i giochi dalla montagna. Una finestra aperta su memorie materiali, miti e immaginari tra '800 e '900." Partecipano Nicola Spagnolli e Marta Villa, Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Giuseppe Giacon, presidente dell'Associazione Giochi Antichi di Verona. Con la collaborazione del Museo Etnografico di Vallarsa.

Stefania Costa

costa_stefania@yahoo.it

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